17 luglio 2014

Marketing e comunicazione: ecco gli stipendi dei professionisti

Compensi allineati per direttori marketing e direttori comunicazione italiani, secondo un’indagine retributiva 2014 pubblicata da Michael Page.
Carriere parallele, quindi, per le professioni del marketing, anche se i percorsi professionali sono sostanzialmente diversi.
Mentre per quanto riguarda le funzioni che riportano al direttore marketing, i brand manager partono da un compenso minimo di 32 mila euro, con un’esperienza di 3-5 anni, e possono arrivare a 50 mila euro con 10 anni di attività. I marketing manager, invece, mostrano una retribuzione minima annua di 55 mila euro, con 7-12 anni di esperienza, e arrivano a 80 mila euro dopo 15 anni nella posizione.

Ruolo
Esperienza
Compenso lordo annuo


Min
Max
Direttore
comunicazione
10 – 15 anni
15 – 20 anni
oltre 20 anni

90.000
120.000
150.000
120.000
150.000
oltre 150.000
Direttore
marketing
10 – 15 anni
15 – 20 anni
oltre 20 anni

90.000
120.000
150.000
120.000
150.000
oltre 150.000
Marketing
manager
7 – 12 anni
12 – 15 anni
oltre 15 anni

55.000
70.000
80.000
70.000
80.000
NS*
Brand
manager
3 – 5 anni
5 – 10 anni
oltre 10 anni

32.000
45.000
50.000
45.000
50.000
NS*

(*) Non significativo.

Fonte: Michael Page, Salary survey Sales & marketing 2014.

11 luglio 2014

La TV nostro unico amore? C'è spazio anche per mobile e social

Le abitudini di fruizione dei contenuti stanno evolvendo rapidamente, anche se passiamo ancora molto tempo davanti alla TV. Secondo la ricerca Connected Life, pubblicata in questi giorni da TNS (istituto di ricerca e consulenza di marketing), la voglia di televisione rimane, ma i televisori da soli non sono più in grado di soddisfare il nostro desiderio di contenuti.
Cresce l’online media e lo “screen-stacking” con più device. Una metà di coloro che guardano la TV, si diletta contemporaneamente in altre attività digitali, come social media, controllo dell’ email o ricerca di informazioni pre-acquisto online (in Italia possediamo circa 5 device digitali ognuno).
La domanda di contenuti in streaming, senza vincoli di tempo e di luogo, poi è stata amplificata durante i Mondiali di Calcio, delle ultime settimane. Gli utenti di ogni parte del mondo vogliono accedere a questo evento sportivo internazionale così importante, attraverso i device disponibili, a casa e fuori casa, magari anche commentando gli accadimenti in tempo reale sulle piattaforme social con i propri amici e conoscenti.
Il desiderio di fruire dei nostri programmi televisivi preferiti a tutte le ore del giorno sta anche sostenendo la crescita dell’utilizzo della cosiddetta TV online. Un terzo (33%) degli intervistati in Italia, guarda video giornalmente su PC, laptop, tablet o smartphone. Anche ad Hong Kong, il video online raccoglie grande interesse (32% degli intervistati guarda video online ogni giorno): qui i “phablet” sono sempre più popolari e supportano le visioni on-the-go con schermi maggiorati rispetto agli smartphone. Ad Hong Kong infatti, sempre più spesso si sceglie di guardare TV e video online piuttosto che su un televisore tradizionale.

Eppure, nonostante questa forte crescita di fruizioni online, la televisione tradizionale gioca comunque un ruolo molto importante nelle nostre vite, con l’82% dei rispondenti che dichiarano di guardarla quotidianamente. 4 telespettatori su 5 in Italia (84%) la guardano senza distrazioni, la sera mentre cenano.
Gabriella Bergaglio, Digital Practice Lead TNS Italia, presentando la Ricerca ha spiegato come in Italia, ancor più che in Europa, l’attenzione ai contenuti video online è elevata. Se da un lato dunque non si discute il nostro amore per il televisore, dobbiamo anche essere pronti a recepire nelle nostre attività di comunicazione e brand activation questi nuovi pattern di fruizione. I professionisti del Marketing e della Pubblicità sono dunque chiamati a tenere conto di questi cambiamenti affrontando una nuova grande sfida.
La brand activation e la brand experience  quindi aprono a nuovi orizzonti, con il supporto del Digital, pur con diversi obiettivi e bisogni informativi secondo le categorie interessate. Il focus sul consumatore/cliente resta il punto di partenza di ogni pensiero strategico, senza dimenticare attitudini, comportamenti e need di un consumatore ormai “always on”.