In un contesto macroeconomico
critico, che vede un calo generale dei mezzi di comunicazione tradizionali, l’Italia
afferma la sua competitività sul fronte internet. Nel nostro Paese la
pubblicità sui canali online cresce quest’anno del 12,7% rispetto al
2013. Una crescita a doppia cifra, che porta il valore degli investimenti a 2
miliardi di euro.
E’ questo il primo positivo dato
emerso in apertura di IAB Forum 2014, l’evento di riferimento della comunicazione digitale che si
tiene oggi e domani presso il MiCo ‐ Milano Congressi ‐ Ala Sud. Ad annunciare le stime, frutto di una rielaborazione IAB su dati Nielsen
e Osservatori Politecnico di Milano, è stato Michele Marzan, Vice Presidente di IAB Italia.
A
trainare la crescita principalmente i nuovi mezzi: video, social e mobile unitamente
alle soluzioni di programmatic advertising. Il segmento Display nel complesso (che
comprende le sottocategorie banner, video e social) registra nel 2014 un
andamento positivo con un incremento anno su anno del 18,95%, con una crescita del Banner Advertising (a una cifra
+8,2%) favorita dal buon andamento di mobile e programmatic advertising, che ne
guidano lo sviluppo.
Il segmento video cresce
del 25% per un valore degli investimenti pari a 300 milioni di euro mentre
il Social vanta un trend di crescita del 70% che porta il valore
degli investimenti a 170 milioni.
Relativamente alla pubblicità sui
device mobile (smartphone e tablet) si registra una crescita del +50%,
raggiungendo a fine anno i 290 milioni.
Le nuove tecnologie di programmatic
advertising, che già trainano i mercati più maturi e sono deputate a
gestire in modalità innovativa il display advertising, si affermano anche in
Italia con tassi di crescita ormai significativamente innescati: 110 milioni
gli investimenti (con una crescita del 120%) che sono inclusi nel
dispaly advertising per una quota pari al 10% dello stesso.
Anche il Search continua nella sua corsa,
mantenendo un ruolo di tipologia leader nel mercato con una crescita del 14%
e un valore pari a 665 milioni di euro, mentre l’Email
Advertising si assesta sul medesimo valore del 2013 (25mln di euro) e i Classified
evidenziano un andamento negativo (‐16,3%) più legato alle
congiunture del sistema economico.
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