26 novembre 2014

Pubblicità sul web: in Italia cresce a doppia cifra

In un contesto macroeconomico critico, che vede un calo generale dei mezzi di comunicazione tradizionali, l’Italia afferma la sua competitività sul fronte internet. Nel nostro Paese la pubblicità sui canali online cresce quest’anno del 12,7% rispetto al 2013. Una crescita a doppia cifra, che porta il valore degli investimenti a 2 miliardi di euro.
E’ questo il primo positivo dato emerso in apertura di IAB Forum 2014, l’evento di riferimento della comunicazione digitale che si tiene oggi e domani presso il MiCo Milano Congressi Ala Sud. Ad annunciare le stime, frutto di una rielaborazione IAB su dati Nielsen e Osservatori Politecnico di Milano, è stato Michele Marzan, Vice Presidente di IAB Italia.
A trainare la crescita principalmente i nuovi mezzi: video, social e mobile unitamente alle soluzioni di programmatic advertising. Il segmento Display nel complesso (che comprende le sottocategorie banner, video e social) registra nel 2014 un andamento positivo con un incremento anno su anno del 18,95%, con una crescita del Banner Advertising (a una cifra +8,2%) favorita dal buon andamento di mobile e programmatic advertising, che ne guidano lo sviluppo.
Il segmento video cresce del 25% per un valore degli investimenti pari a 300 milioni di euro mentre il Social vanta un trend di crescita del 70% che porta il valore degli investimenti a 170 milioni.
Relativamente alla pubblicità sui device mobile (smartphone e tablet) si registra una crescita del +50%, raggiungendo a fine anno i 290 milioni.
Le nuove tecnologie di programmatic advertising, che già trainano i mercati più maturi e sono deputate a gestire in modalità innovativa il display advertising, si affermano anche in Italia con tassi di crescita ormai significativamente innescati: 110 milioni gli investimenti (con una crescita del 120%) che sono inclusi nel dispaly advertising per una quota pari al 10% dello stesso.
Anche il Search continua nella sua corsa, mantenendo un ruolo di tipologia leader nel mercato con una crescita del 14% e un valore pari a 665 milioni di euro, mentre l’Email Advertising si assesta sul medesimo valore del 2013 (25mln di euro) e i Classified evidenziano un andamento negativo (16,3%) più legato alle congiunture del sistema economico.





23 novembre 2014

Il digital cambia le regole del brand building

Organizzato la scorsa settimana da TNS, il seminario “The @volution of branding: integrazione media e brand activation”, ha evidenziato come il Digital abbia decisamente innovato le modalità di audience engagement, impattando in modo rilevante sulle strategie di brand building. Tecnologia e creatività, insieme ad un sapiente uso dello storytelling, saranno il vantaggio distintivo della comunicazione di brand vincenti, se riusciranno, attraverso la costruzione di memorie affettive, a sedimentare rafforzando la brand equity.  
Emily Gong, Regional Digital Development Manager TNS ha aperto i lavori, focalizzando l’attenzione dell’audience sulla velocità di adozione delle tecnologia, che sta avendo effetti rilevanti sui comportamenti. Si evidenziano modelli di comportamento che dirottano fruizione ed utilizzo sul mobile: i giovani a Singapore, a parità di tempo speso nelle fruizioni media (TV ed online – mediamente 8 ore al giorno), ne passano solo il 12% davanti alla TV (contro il 17% dei giovani italiani). Nei Paesi più avanzati, inoltre, la fruizione televisiva si sposta online e cresce l’utilizzo e l’interesse per nuovi servizi che integrano i benefici della rete (connected cars, health apps ed accessori di monitoraggio della salute, domotica, ecc)
“In un contesto media sempre più complesso e popolato da un numero sempre maggiore di soggetti – ha commentato Luca Colombo, Country Manager di Facebook Italia, è fondamentale che le aziende facciano leva su strumenti innovativi e realmente differenzianti per far emergere il proprio brand.   Il consumatore è più sociale, ma anche più connesso, a qualsiasi momento della giornata: le persone utilizzano sempre più i dispositivi mobili per informarsi, accedere a contenuti o fare ricerche ovunque si trovino e durante tutta la giornata. Uno dei trend tecnologici di maggiore potenzialità è senz’altro quello legato ai contenuti video, rispetto al quale Facebook offre alle imprese possibilità di connessione, scoperta e condivisione straordinarie; basti pensare che, a partire da giugno di quest’anno, si contano ogni giorno circa 1 miliardo di video visti su Facebook, con una fruizione di contenuti video da mobile cresciuta del 532% negli ultimi 3 anni”.

Il mobile ci permette una fruizione libera, senza luogo e senza tempo. E’ sempre con noi. E dunque, la TV non è più il nostro unico amore. Altri schermi, fra cui appunto il mobile, attirano la nostra attenzione. Connected Life, lo studio internazionale effettuato in 50 Paesi e su più di 55.000 individui fra i 16 ed i 65 anni, utenti regolari di internet, registra in Italia che solo un 60% del tempo passato davanti alla TV, dispone di attenzione focalizzata, la cosiddetta “undivided attention”. Ma in questa molteplicità di stimoli, di contenuti da fruire, di attività che ci coinvolgono, i brand possono trovare spunti ed opportunità per nuove proposte comunicative, dal momento che i consumatori possono essere raggiunti su specifici canali e piattaforme in definiti momenti della giornata.

“Notiamo che sempre un numero maggiore di utenza si sta spostando da una navigazione su desktop, a una su dispositivi mobile. Sia i publisher che gli advertiser devono farsi trovare pronti a questo cambio di paradigma. Se i primi stanno studiando contenuti ottimizzati per una fruizione ottimale, i secondi devono trovare una soluzione ponte che possa garantire loro la massima visibiltà per cogliere tutte le opportunità che il mobile sta aprendo - ha affermato Davide Corcione, Head of Agency & Account Managers, Yahoo Italia – che ha anche sottolineato  come la navigazione online non vada più interpretata come silos di contenuti contrapposti all’advertising”.
Il mobile è il device che sempre più ci coinvolge, che ci permette di essere sempre connessi con le nostre cerchie più o meno strette di amici e famigliari. Molti di noi, moltissimi, utilizzano ormai i Social Network e diventa naturale pensare ai Social come ad un mezzo normale di condivisione e diffusione di informazione.
Nelle attività di brand building diventa dunque sempre più importante concentrarsi oltre che sugli effetti di brave periodo, in termini di vendite, anche sulla prospettiva di medio-lungo termine che agisce sull’equity del brand. Nel concreto, la brand experience è sicuramente l’espressione attuale di brand building che va in questa direzione, alimentando la cosiddetta memoria affettiva.

“L’@voluzione del brand, abbiamo visto, passa per la comprensione di un contesto in forte cambiamento, per gli impatti che la diffusione della tecnologia sta portando. Passa per un nuovo modo di affrontare la comunicazione, dove i fruitori, i consumatori, sono oramai parte integrante del processo comunicativo, condividono, raccomandano, dissuadono amici o semplici sconosciuti, in nome di una propria esperienza ed emozione, che hanno il piacere di condividere; si attivano, cercano informazioni, ne producono, scaricano app. Un mondo di comunicazione, ma anche di azione- Ha affermato Gabriella Bergaglio, Marketing Manager TNS Italia. Non è facile individuare nuove metriche, ma una cosa è certa: i nuovi KPIs (Key Performance Indicators) che dovranno monitorare il successo di un brand dovranno mettere insieme misurazione e azione – ha concluso Gabriella Bergaglio, Marketing Manager di TNS. In un mondo dove azioni e reazioni sono immediate, i brand hanno sempre più bisogno di misurare, per agire”.