29 aprile 2013

Il Mobile: sventura e opportunità per i Retailers


Secondo gli ultimi dati rilasciati dallo studio TNS Mobile Life 2013, il Mobile conferma di poter giocare un ruolo importante per i Retailer, che oggi rischiano di essere declassati a semplici “luoghi espositivi”. Mobile Life è lo studio che esplora comportamenti, motivazioni e priorità di 38.000 utilizzatori di device mobili in 43 Paesi nel mondo.
Soprattutto in alcune categorie (come tecnologia, abbigliamento, ecc.) e complice la crisi, ma non solo, sembra infatti che flussi di traffico rilevanti nei punti vendita siano sempre più finalizzati ad “osservare e provare” i prodotti, valutarne la consumer experience, la facilità d’uso, la corrispondenza con le qualità/funzionalità richieste, senza però arrivare ad acquistare. Quasi i due terzi degli utenti mobile in Italia (circa un terzo a livello globale), dichiarano di mettere in atto tali comportamenti.
Secondo lo studio, se da un lato l’effetto “showroom” può rivelarsi un rischio importante, dall’altro il mobile può offrire soluzioni ai brand per minimizzare questo rischio e tradurlo in nuove opportunità.

Fra coloro che dichiarano di visitare i punti vendita per vedere/provare i prodotti, due terzi degli intervistati dichiarano di usare lo smartphone nelle loro visite, offrendo d’altro canto ai brand nuove opportunità di ingaggiare gli shopper, interagire con loro, con l’obiettivo di convertire le visite in acquisti.
Lo studio evidenzia anche che le persone sono aperte all’interazione con i brand sul punto vendita, con più di un terzo degli smartphone users disponibile a ricevere coupons via mobile, mentre acquista, ed un quinto interessato ad app che lo supportino nella ricerca in-store di quanto desiderato.
Valorizzando i benefit della comunicazione via mobile nel negozio, in termini di contesto (qui e ora) e contenuti (informazioni utili per scegliere, in quel momento), aziende produttrici e distributori possono promuovere la propria offerta, sfruttando la vasta gamma di attività di marketing e comunicazione digitale, proprio nel momento in cui tali informazioni sono maggiormente rilevanti e quindi hanno la miglior probabilità d’essere “ascoltate” ed elaborate, spingendo lo shopper verso le casse.

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