22 giugno 2012

Nuove logiche per la mobility nel business

Una nuova ricerca dell’Osservatorio New Tablet & Business Application della School of Management del Politecnico di Milano, mette in evidenza come i Tablet nelle aziende, stiano sostituendo in alcuni casi i più tradizionali notbook e netbook, soprattutto tra il Personale di Vendita (43%) e gli Executive (23%). Più rara invece la sostituzione degli smartphone da parte dei Tablet.
Solo il 20% dei CIO (Chief Information Officer) ha già introdotto il paradigma Bring Your Own Device, consentendo al personale di scegliere di utilizzare in azienda il dispositivo che più gradisce.
Per circa 2 CIO su 3 le priorità di investimento nelle soluzioni di Mobile Business sono aumentate con l’avvento dei Tablet. Per 1 CIO su 3 la Mobility è una ‘top priority’ già da quest’anno, mentre lo sarà addirittura per 1 CIO su 2 nel prossimo anno.

Fonte: Ossevatorio  www.osservatori.net

La ricerca ha evidenziato che il 56% dei CIO ha già introdotto dispositivi Tablet all’interno della propria azienda (era il 47% nel 2011) con piena soddisfazione per il 66%. Tra i CIO che non li hanno ancora adottati (44%) la maggioranza è intenzionata a introdurli, alcuni a breve termine (12% sul totale), altri nel medio/lungo periodo (25% sul totale).
A guidare il cambiamento, nell’adozione dei New Tablet nelle diverse famiglie professionali, si conferma la classe dirigente: il 65% degli Executive & C-Level utilizza già questi dispositivi (era il 55% nel 2011) oppure li riceverà nel futuro (33%); il 29% del Personale di Vendita già li utilizza (era il 17% nel 2011) ma soprattutto è destinato a riceverli nel futuro (65%); il 13% dei Manutentori li ha e più di 4 su 10 li avranno a disposizione nel breve-medio periodo.
Per quanto riguarda i Sistemi Operativi presenti sui Tablet, come accennato sopra, il 29% dei CIO rispondenti ne ha individuato uno solo di riferimento. iOS continua a essere quello più selezionato, seguito da Android, QNX e Windows.

18 giugno 2012

Dall’engagement alla comunicazione... l’immagine è tutto

Il potere delle immagini nei contenuti online: questo l’oggetto di un’interessante infografica realizzata da MDG Advertising.
Se è vero che (come dicono) l’immagine è tutto... probabilmente questo è ancora più vero sul web.
Il marketing visivo/fotografico è un fenomeno che sta assumendo un’importanza sempre maggiore per diversi brand e organizzazioni. 
I dati riportati qui sotto, vogliono proprio fornire un insight, per l’utilizzo e l’ottimizzazione del visual su contenuti, advertising ed eCommerce.

Il punto di partenza – neanche a dirlo – quello “Shift to the visual”, che è espresso perfettamente da tre temi molto attuali: l’Effetto Pinterest, la Timeline di Facebook e, ovviamente, il fenomeno Instagram.

A seguire, focus sull’influenza delle immagini su diverse aree:
negli articoli,
- nei materiali per la Stampa e le PR,
- nelle ricerche locali degli utenti,
- nell’eCommerce,
e nel social engagement.

http://www.mdgadvertising.com/blog/wp-content/uploads/2012/05/its-all-about-images-infographic_1000.png

14 giugno 2012

“V PAY & Play” la nuova campagna integrata per il brand

E’ partita la campagna di comunicazione integrata “V PAY & Play” dedicata alla carta V PAY di Visa. Come molti probabilmente sanno, V PAY è una carta di debito Europea di Visa Europe, basata esclusivamente sulla tecnologia chip & PIN (microcircuito + codice PIN), utilizzabile in tutta l‟area Euro, con le stesse condizioni e termini d’uso stipulati in Italia.
Fino al 30 settembre 2012, pagare i propri piccoli e grandi acquisti quotidiani con V PAY, consente di partecipare alla promozione “V PAY & Play”. Registrandosi al sito www.vpayandplay.it è possibile vincere un iPad 2.

La campagna “V PAY and Play” propone un mix di comunicazione con attività tradizionali e mezzi unconventional: dal concorso a premi instant win, alla campagna adv su stampa, fino all’organizzazione di eventi itineranti che vedranno coinvolti famosi artisti di strada (a Milano, Roma e Napoli).
La parte „unconventional" della campagna “V PAY & Play” prevede 4 performance da parte di un freestyler, un giocoliere, una band e un trasformista.
Al termine di ogni esibizione, al posto dell’usuale giro con cappello per la raccolta delle offerte, l’artista utilizzerà un terminale POS. Gli oboli saranno accettati solo con carte V PAY, sarà spiegato cosa è V PAY e i suoi vantaggi. Gli spettacoli saranno seguiti dalla consegna di una promocard V PAY con un gadget brandizzato.

La meccanica della promozione è stata sviluppata dall‟agenzia di Direct e Promotional Marketing F.P.E. La campagna “V PAY & Play” è stata sviluppata da Saatchi & Saatchi, media buying a cura di Mec:Global, mentre l‟organizzazione degli eventi è stata assegnata a Caleidos (Nexxus).

13 giugno 2012

E Lo sceriffo... dove lo metto? Riflessioni a freddo, sul caso Rapetto


Questa è una storia scomoda. Una storia italiana, dunque.
Negli ultimi i giorni molto si è parlato e scritto, su colui che ormai dobbiamo definire ex-Colonnello della Guardia di Finanza. Sto parlando di Umberto Rapetto.
Potrei riassumere i recenti fatti di cronaca così: come ha spiegato egregiamente un articolo di Carlo Clericetti sul sito de La Repubblica, parlare di lotta ai crimini e alle truffe informatiche, significava (e aggiungerei: significa ancora...) parlare di lui: Umberto Rapetto, che era colonnello e capo del Nucleo speciale frodi telematiche (GAT) della Guardia di Finanza. Per compltezza d’informazione, il GAT è un gruppo di specialisti nelle indagini e nella lotta alla criminalità informatica.
Alcuni giorni fa, Rapetto è stato rimosso dal suo incarico, per presunti "ordinari criteri di rotazione del personale" ed è stato mandato al Centro alti studi della Difesa, non come importante docente o esperto (quale è ormai da anni), ma per seguire lui stesso un corso. L’intento “punitivo” è apparso subito abbastanza evidente.
Va da se che la reazione di Rapetto, non si è fatta attendere... ed è arrivata tramite uno strumento (neanche a dirlo) tecnologico e innovativo.
Un annuncio dato via Twitter recitava: «Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF».

Rapetto ha pagato probabilmente per il suo agire in maniera non sempre convenzionale, o non in linea, con quelle che sono le logiche di realtà come la GdF e le istituzioni italiane.
Sicuramente, anche quando gli è stato raccomandato di indagare “con cautela” in alcuni ambiti, ha pestato i piedi a personaggi importanti.
Col tempo, si è creato nemici, in tutti qui soggetti istituzionali e non, impegnati a governare il Paese con logiche e alleanze di comodo, che non sono propriamente una novità...

Dal canto suo, l’ex Comandante del GAT (che conosco bene da anni), è sempre stato molto apprezzato per professionalità, esperienza e capacità.
Non avrà certo problemi a “ricollocarsi” o trovare proposte per ricoprire ruoli importanti. Insomma, di certo la sua storia, avrà comunque un lieto fine.
Così come forse lo avrà quella di molti criminali informatici, che avranno ora vita più facile.
Come al solito invece, gli unici a perdere veramente, siamo noi.
Ci hanno tolto un grande sceriffo.

11 giugno 2012

Mobile, tra contenuti e app... E' boom in Italia?

Le Mobile App scaricabili dagli Store, raddoppiando in valore assoluto nel corso del 2011, valgono 75 milioni di euro, a maggioranza ricavi pay (circa 85%) e con ruolo crescente dei ricavi da in-app billing. Apple domina nel mercato della vendita di App: oltre l’85% del mercato è nelle sue mani.
Questo il contesto delineato dalla Ricerca dell'Osservatorio "Mobile Internet, Content e App" promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano.
Ma c’è molto altro su cui focalizzare l’attenzione. Secondo l’Osservatorio infatti, ci sono nuove opportunità per tutti, in un mercato che sta rapidamente cambiando e crescendo: nel 2011 i ricavi generati dal download di App quasi raddoppiano e le vendite di contenuti tramite Mobile Web agli utenti Smartphone triplicano.
Il Mobile Internet, ha registrato una decisa “impennata” (+52%), superando quota 800 milioni di euro e per il 2012 si preannuncia un trend di crescita quasi analogo. Questo grazie a ricavi generati da tariffe flat (+88%) che arrivano a pesare poco meno della metà del mercato complessivo, mentre continua comunque anche la crescita dei ricavi da tariffe pay per use (+30%).


Il mercato dei Mobile Content&App (Pay e Advertising) torna a crescere del 4% nel 2011, con una crescita di oltre il 15% prevista per il 2012. 
A farla da padrone sono i ricavi Pay: quasi il 90%, deriva dalla vendita di Mobile Content e App al consumatore finale e il restante 10% dalla Pubblicità per contenuti free.
Il mercato dei Mobile Content&App a pagamento è stabile nel 2011, per effetto di due dinamiche contrapposte: da un lato, un calo dei contenuti più tradizionali (come loghi e suonerie, sms informativi in abbonamento, televoting, ecc.), dall’altro un forte boom della vendita di Mobile App scaricate dagli Application Store (+89%) e di contenuti veicolati tramite il Mobile Web agli utenti che possiedono uno Smartphone (+200% circa).
I contenuti che maggiormente trainano la crescita sono i Giochi (+44%), grazie soprattutto ai risultati ottenuti sugli Application Store, ma anche a un aumento delle vendite tramite il Mobile Internet.
Crescono con tassi interessanti anche Musica (+39%) e Video e (+30%), anche se continuano ad avere un peso ancora limitato sul mercato complessivo.

Anche il Mobile Advertising ha registrato una crescita cospicua nel 2011 (+50%), raggiungendo i 56 milioni di euro, un valore che ci si attende raddoppi nei prossimi due anni, arrivando a pesare quasi il 10% del totale mercato della Pubblicità su Internet.
In termini di formati pubblicitari, crescono a 3 cifre gli investimenti in Display Advertising all’interno di Applicazioni e Mobile site, e in Keyword Advertising.
Un ultimo cenno sul comportamento del consumatore nei confronti delle Mobile App: da una indagine condotta in collaborazione con Doxa, emerge che il 31% degli utenti che usano Applicazioni ha meno di 5 App, il 34% tra 6 e 20 e il 35% oltre 21. In particolare, gli utenti Apple hanno mediamente 52 applicazioni contro le 30 degli utenti Android.

5 giugno 2012

eCommerce: è sempre più Social Mobile Shopping?

Viviamo sempre più in un mondo di Social Mobile Shopper?
Questa la provocazione dell'infografica che trovate più in basso, e che evidenzia come il 55% dei consumatori condivida i propr acquisti sul piattaforme socia come Facebook (55%), Twitter (22%) o Pinterest (14%).
Interessanti i dati relativi a Pinterest e Facebook: il 59% degli utenti ha acquistato qualcosa visto sul sito, il 33% degli utenti Facebook ha acquistato prodotti visti sul proprio news feed o sulla bacheca di amici.
Ma non basta. Il 79% degli utenti di Pinterest è più propenso a fare shopping su prodotti visti sul network delle immagini, piuttosto che su Facebook.
Una ulteriore conferma di appeal ed engagement garantiti da quella comunicazione visiva, di cui abbiamo più volte parlato (anche in questo blog).

E le
app sui device mobili? Che peso hanno nei processi di acquisto online?
Iniziamo ad evidenziare come i 3 principali motivi per cui i consumatori utilizzano le app dei retailer sono: per visualizzare i prodotti (32%), per effettuare acquisti (22%) e in cerca di sconti e offerte (26).
Ma... il 66% degli utenti preferisce ancora acquistare dal sito web del retailer, piuttosto che tramite la app.