Negli ultimi i giorni
molto si è parlato e scritto, su colui che ormai dobbiamo definire
ex-Colonnello della Guardia di Finanza. Sto parlando di Umberto Rapetto.
Potrei riassumere i
recenti fatti di cronaca così: come ha spiegato egregiamente un articolo di
Carlo Clericetti sul sito de La Repubblica,
parlare di lotta ai crimini e alle
truffe informatiche, significava (e aggiungerei: significa ancora...) parlare di
lui: Umberto Rapetto, che era colonnello e capo del Nucleo speciale frodi
telematiche (GAT) della Guardia di
Finanza. Per compltezza d’informazione, il GAT è un gruppo di specialisti nelle
indagini e nella lotta alla criminalità informatica.
Alcuni
giorni fa, Rapetto è stato rimosso dal suo
incarico, per presunti "ordinari
criteri di rotazione del personale"
ed è stato mandato al Centro alti studi della Difesa, non come importante docente
o esperto (quale è ormai da anni), ma per seguire lui stesso un corso. L’intento
“punitivo” è apparso subito abbastanza evidente.
Va da se che la reazione di Rapetto, non si è fatta attendere... ed è
arrivata tramite uno strumento (neanche a dirlo) tecnologico e innovativo.
Un annuncio dato via Twitter recitava: «Chiedo
scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato
costretto a dare le dimissioni dalla GdF».
Rapetto ha pagato
probabilmente per il suo agire in maniera non sempre convenzionale, o non in
linea, con quelle che sono le logiche di realtà come la GdF e le istituzioni
italiane.
Sicuramente, anche
quando gli è stato raccomandato di indagare “con cautela” in alcuni ambiti, ha
pestato i piedi a personaggi importanti.
Col tempo, si è creato
nemici, in tutti qui soggetti istituzionali e non, impegnati a governare il Paese
con logiche e alleanze di comodo, che non sono propriamente una novità...
Dal canto suo, l’ex
Comandante del GAT (che conosco bene da anni), è sempre stato molto apprezzato per professionalità,
esperienza e capacità.
Non avrà certo problemi a “ricollocarsi” o trovare proposte per ricoprire ruoli importanti. Insomma, di certo la sua storia, avrà comunque un lieto fine.
Non avrà certo problemi a “ricollocarsi” o trovare proposte per ricoprire ruoli importanti. Insomma, di certo la sua storia, avrà comunque un lieto fine.
Così come forse lo
avrà quella di molti criminali informatici, che avranno ora vita più facile.
Come al solito invece,
gli unici a perdere veramente, siamo noi.
Ci hanno tolto un grande
sceriffo.
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