13 giugno 2012

E Lo sceriffo... dove lo metto? Riflessioni a freddo, sul caso Rapetto


Questa è una storia scomoda. Una storia italiana, dunque.
Negli ultimi i giorni molto si è parlato e scritto, su colui che ormai dobbiamo definire ex-Colonnello della Guardia di Finanza. Sto parlando di Umberto Rapetto.
Potrei riassumere i recenti fatti di cronaca così: come ha spiegato egregiamente un articolo di Carlo Clericetti sul sito de La Repubblica, parlare di lotta ai crimini e alle truffe informatiche, significava (e aggiungerei: significa ancora...) parlare di lui: Umberto Rapetto, che era colonnello e capo del Nucleo speciale frodi telematiche (GAT) della Guardia di Finanza. Per compltezza d’informazione, il GAT è un gruppo di specialisti nelle indagini e nella lotta alla criminalità informatica.
Alcuni giorni fa, Rapetto è stato rimosso dal suo incarico, per presunti "ordinari criteri di rotazione del personale" ed è stato mandato al Centro alti studi della Difesa, non come importante docente o esperto (quale è ormai da anni), ma per seguire lui stesso un corso. L’intento “punitivo” è apparso subito abbastanza evidente.
Va da se che la reazione di Rapetto, non si è fatta attendere... ed è arrivata tramite uno strumento (neanche a dirlo) tecnologico e innovativo.
Un annuncio dato via Twitter recitava: «Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF».

Rapetto ha pagato probabilmente per il suo agire in maniera non sempre convenzionale, o non in linea, con quelle che sono le logiche di realtà come la GdF e le istituzioni italiane.
Sicuramente, anche quando gli è stato raccomandato di indagare “con cautela” in alcuni ambiti, ha pestato i piedi a personaggi importanti.
Col tempo, si è creato nemici, in tutti qui soggetti istituzionali e non, impegnati a governare il Paese con logiche e alleanze di comodo, che non sono propriamente una novità...

Dal canto suo, l’ex Comandante del GAT (che conosco bene da anni), è sempre stato molto apprezzato per professionalità, esperienza e capacità.
Non avrà certo problemi a “ricollocarsi” o trovare proposte per ricoprire ruoli importanti. Insomma, di certo la sua storia, avrà comunque un lieto fine.
Così come forse lo avrà quella di molti criminali informatici, che avranno ora vita più facile.
Come al solito invece, gli unici a perdere veramente, siamo noi.
Ci hanno tolto un grande sceriffo.

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