5 aprile 2012

Luckycat: la vera storia di una campagna di cybercrime

Uno recente studio rivela come hacker dalla Cina abbiano condotto oltre 90 attacchi di cyber spionaggio, molto più gravi di quello che si pensava.
Trend Micro, ha presentato la ricerca sulla campagna cybercriminale “Luckycat”, ed evidenzia nuovi scenari su una delle più temute azioni di cyber spionaggio e social engineering degli ultimi mesi.
La minaccia Luckycat, documentata per la prima volta nel 2012 da Symantec, ha rivelato un obiettivo decisamente più vario rispetto a quello originariamente previsto. I responsabili di Luckycat non si sono limitati ad insinuarsi nella ricerca militare in India (come segnalato in principio) ma hanno esteso i loro attacchi fino a colpire enti sensibili, tanto in Giappone quanto in India, danneggiando gravemente anche gli attivisti tibetani.
Gli aggressori responsabili della campagna gestiscono svariate infrastrutture di comando e controllo e fanno leva su strumenti anonimi per offuscare le proprie operazioni.
Nel suo periodo di attività, la campagna ha infettato 233 computer nel corso di 90 attacchi, mettendo a dura prova la sicurezza mondiale. L’autore di questa azione è l’hacker conosciuto come “scuhkr”, molto famoso nella comunità underground cinese.

APT. Cosa sono?
Azioni coordinate, che si sviluppano lungo un periodo di tempo non definito e che costruiscono le informazioni di accesso ai sistemi target, mediante l’aggregazione di informazioni complementari, spesso più facili da reperire delle credenziali di accesso diretto. Questo fenomeno che va sotto il nome di Advanced Persistent Threats (APT).


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