Anche al Social Media
World Forum di Londra (www.socialmedia-forum.com),
si è dibattuto molto sul rapporto tra i social media e il mondo della comunicazione / giornalismo, ma soprattutto si è parlato di Content Curation, come integrazione e nuovo modo di fare giornalismo.
Un argomento di stringente attualità affrontato anche nella recente iniziativa italiana #TTT04 “Il giornalismo al tempo di twitter”(http://twittertt.com/ttt04-il-giornalismo-ai-tempi-di-twitter/), tenutasi lo scorso 31 marzo in
contemporanea a Roma, Torino e Lecce.
In questa occasione, tra
gli altri interventi, Claudia Vago (@Tigella) ha approfondito proprio il tema
della content curation come sempre più importante attività di “re-intermediazione delle informazioni
disintermediate”.
Un’attività portata avanti
dalla stessa Claudia, raccontando le rivolte arabe: ha cercato le notizie, i
tweets più interessanti, poi ha verificato le fonti e tradotto i tweets,
rimettendoli in rete per tutti.
Di seguito invece, altri due spunti che ritengo di grande
interesse, selezionati dal Forum di Londra.
“I social media stanno
migliorando il giornalismo. Mettono a disposizione di chi fa informazione nuove
e valide fonti...”.
Mark Jones, Reuters
“...Oggi fare informazione
vuol dire breaking news da 140 caratteri, cui devono seguire approfondimenti di
qualità. Ogni giornalista ed esperto di comunicazione deve svolgere
un ruolo di ambasciatore presso gli utenti, contribuendo in prima
persona all’immagine e alla credibilità della propria testata”.
Peter Bale, CNN
0 commenti:
Posta un commento