2 aprile 2012

Giornalismo e Content Curation. E’ il momento di re-intermediare.

Anche al Social Media World Forum di Londra (www.socialmedia-forum.com), si è dibattuto molto sul rapporto tra i social media e il mondo della comunicazione / giornalismo, ma soprattutto si è parlato di Content Curation, come integrazione e nuovo modo di fare giornalismo.
Un argomento di stringente attualità affrontato anche nella recente iniziativa italiana #TTT04 “Il giornalismo al tempo di  twitter”(http://twittertt.com/ttt04-il-giornalismo-ai-tempi-di-twitter/), tenutasi lo scorso 31 marzo in contemporanea a Roma, Torino e Lecce.
In questa occasione, tra gli altri interventi, Claudia Vago (@Tigella) ha approfondito proprio il tema della content curation come sempre più importante attività di “re-intermediazione delle informazioni disintermediate”.
Un’attività portata avanti dalla stessa Claudia, raccontando le rivolte arabe: ha cercato le notizie, i tweets più interessanti, poi ha verificato le fonti e tradotto i tweets, rimettendoli in rete per tutti.


Di seguito invece, altri due spunti che ritengo di grande interesse, selezionati dal Forum di Londra.

I social media stanno migliorando il giornalismo. Mettono a disposizione di chi fa informazione nuove e valide fonti...”.
Mark Jones, Reuters

...Oggi fare informazione vuol dire breaking news da 140 caratteri, cui devono seguire approfondimenti di qualità. Ogni giornalista ed esperto di comunicazione deve svolgere un ruolo di ambasciatore presso gli utenti, contribuendo in prima persona all’immagine e alla credibilità della propria testata”.
Peter Bale, CNN

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