Inquietante,
ma difficile da smentire. Questo il concetto da cui partiamo per comprendere l’importanza
di fare “Security Management” in
ogni realtà. Dalla più piccola alla grande azienda, dal professionista della
security all’esperto system integrator, tutti dovrebbero progettare sicurezza
puntando ad avere una visione omnicomprensiva dei rischi.
Un simile
approccio è tanto più vero e importante da adottare, nel settore bancario e finanziario.
Perciò in questo numero dedichiamo in particolare un Focus alla sicurezza in
questo ambito. Si tratta indiscutibilmente del bersaglio preferito dei
criminali, che hanno ormai compreso quanto possa essere più redditizio (e meno
rischioso) portare avanti frodi digitali, piuttosto che ricorrere alla
“tradizionale” rapina.
Premesso
che, siamo ancora lungi dal poter dimostrare la scomparsa delle rapine,
possiamo però constatare una diminuzione del fenomeno, a favore di attacchi
mirati e furto di dati bancari. La criminalità organizzata (più pericolosa), si
sposta dunque in rete.
Contrastare
queste minacce impone un nuovo approccio per i professionisti della security.
Una sicurezza coordinata e progettata con lungimiranza, deve dunque tenere
conto di diversi e nuovi
aspetti: una sempre maggiore integrazione della videosorveglianza con
i sistemi informatici, necessità di fare intelligence e analisi predittiva,
nuova impostazione organizzativa per competenze e security manager,
aggregazione e remotizzazione degli allarmi, e molto altro.
La
sicurezza deve diventare convergente e i suoi processi vanno strutturati
affinché siano organici con il business e strutturati.
Attenzione
però, non va trascurato un aspetto fondamentale: la formazione, la
comunicazione interna e le corrette policy, orientate a proteggere quello che,
in ultima analisi, è l’anello
più debole della catena:
l’essere umano.
0 commenti:
Posta un commento